
Grazie per la pazienza. Stiamo effettuando dei lavori sul sito e ritorneremo a breve.
Intanto ci fa piacere condividere il primo articolo del nostro portale online.
Veneto tra tradizione e folclore
Il Veneto torna ad essere un periodico “attivo” dopo ottant’anni di silenzio. Un giornale che ha segnato l’informazione in Regione Veneto, in modo particolare durante il ventennio precedente all’era repubblicana della nostra nazione, unico organo di stampa distribuito quotidianamente in tutta la provincia di Padova ed anche in altri territori del triveneto.
1888 è l’anno di fondazione di questo giornale che oggi, grazie ad una attenta ricerca del giornalista e documentarista Matteo Venturini, torna a vivere come periodico, attualmente online nel sito www.ilveneto.org e prossimamente in uscita mensile a distribuzione gratuita per la provincia di Padova e… chissà, più avanti anche per altre province della nostra Regione.
Il Veneto è diretto dal già citato Matteo Venturini ed è edito dall’associazione di promozione sociale Identità Veneta, attiva nel sociale e nella promozione della cultura a tutto tondo.
Tra gli argomenti più apprezzati che si potranno leggere tra le nostre pagine ci sarà certamente la valorizzazione della tradizione, uno dei fiori all’occhiello del popolo veneto e del folclore regionale.
Ed è proprio del folclore che oggi vogliamo parlare, perché il Veneto a livello di tradizioni, usi e costumi, usanze e “storia” non è seconda a nessuno.
Tutti conoscono il Carnevale di Venezia, seguito ed inseguito da tutto il mondo, che ha le sue variazioni anche nella provincia di Verona e Belluno con maschere e giornate dedicate differenti ma altrettanto esaltanti: a Verona, per esempio si festeggia il “Papà dello Gnocco”, nel bellunese si elegge la “Zingheneta”, la ragazza più bella del paese vestita con abiti variopinti gitani e a Sappada (sebbene si tratti di un comune in Friuli V.G. ma dalle tradizioni storiche venete) si tengono ben tre domeniche di festeggiamenti dedicate alle persone meno abbienti, ai contadini ed ai “signori”.
Tornando al capoluogo di Regione si ricorda sempre la Regata storica di Venezia nella prima domenica del mese di Settembre con una rappresentazione cinquecentesca tra costumi, imbarcazioni e cerimonie che solo una città lagunare come Venezia può annoverare. Meno conosciute ai non veneti sono il Palio di Montagnana, il Palio della Marciliana di Chioggia e la bellissima partita a scacchi umani di Marostica.
La terza domenica di luglio, a ricordo della fine dell’epidemia di peste per XVI secolo si festeggia a Venezia il Redentore: un lungo ponte composto per l’occasione di barche parte una processione che permette di raggiungere il tempio del Redentore.
Il Veneto annovera innumerevoli prodotti tipici locali che possono essere assaporati durante le centinaia di sagre contadine che quasi tutti i comuni veneti portano avanti con successo da secoli; giusto per citare qualche prelibatezza non possiamo dimenticarci il prosecco di Valdobbiadene, gli asparagi di Bassano del Grappa e di Piove di Sacco, il radicchio di Treviso e di Chioggia, le ciliegie di Marostica, ecc.
E per chiudere, ma solo perché abbiamo spazio limitato nel parlarne, la caratteristica processione di 30 km chiamata Grande Rogazione di Asiago, la tradizionale produzione dei “cucchi” - fischietti in terracotta di San Gottardo ad Asolo - in una raccolta da record in un museo a loro dedicato proprio nell’Altopiano di Asiago a Cesuna di Roana.
La redazione